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Gli atleti e il personale delle squadre correrà indossando un adesivo giallo con la scritta “Io corro con il cuore”. Il motto scelto da chi dedica la sua vita alle due ruote non può essere frainteso: correre con il cuore significa gareggiare con passione, con correttezza e con le proprie doti naturali.
É quanto fanno i ciclisti.
Verranno inoltre distribuite alla partenza, al passaggio del gruppo sulla Madonna del Ghisallo e all’arrivo più di 2000 borracce contenenti un “message in the bottle” in cui si illustrano gli sforzi che il ciclismo sta compiendo nella lotta contro il doping.
“Se sappiamo che nel ciclismo c’è il doping, forse è anche perché il ciclismo lo combatte seriamente” recita il volantino, dopo aver elencato tutta una serie di dati oggettivi dai quali emerge con chiarezza quanto efficace e seria sia la battaglia messa in atto in questi ultimi anni dal movimento intero contro coloro che non rispettano le regole.
Parallelamente si è altresì deciso di intraprendere un’azione legale, sia in ambito sportivo che civile, affinché la frase “tutti i corridori sono dei dopati” proferita dal Procuratore Capo Torri non venga bonariamente ridotta ad un semplice “sfogo”, bensì sia considerata come un fatto grave e destabilizzante per tutto il nostro sport e in quanto tale valutata e giudicata.
Le associazioni si sono pertanto appellate al Garante del CONI (ente deputato a giudicare il comportamento di tutti coloro che fanno parte dell’ordinamento sportivo) per ribadire che colui che ricopre la più importante funzione disciplinare sportiva non ha rispettato il codice di comportamento e, per questo, vanno presi provvedimenti.