Da buoni fratelli maggiori dallo scorso giugno i ciclisti italiani della massima categoria sono vicini a Marina Romoli, la sfortunata atleta marchigiana che in allenamento ha sfiorato la morte a causa di un frontale con un’auto. Marina, oggi costretta a vivere su una sedia a rotelle, non si perde d’animo e continua con tenacia a darsi da fare per raggiungere il suo traguardo: ritornare a camminare.
L’Associazione Corridori Ciclisti Professionisti Italiani (ACCPI), nel corso della cronometro conclusiva del Giro d’Italia, le ha consegnato un regalo con la speranza di darle almeno un po’ della forza indispensabile per continuare a credere che prima o poi taglierà la sua linea d’arrivo, e non da sola.
Con il sorriso che nonostante tutto niente e nessuno è riuscito a toglierle, in una gremita e quanto mai rosa piazza Duomo, Marina ha così spiegato come utilizzerà il dono ricevuto dal presidente dell’ACCPI Amedeo Colombo, dal segretario generale ACCPI Federico Scaglia e dal “vecchio” del gruppo Andrea Noè.
«Tra poco ricorrerà un anno dal mio maledetto incidente. É un anniversario triste, anche perché dopo quel giorno altri miei compagni hanno vissuto momenti terribili, perfino peggiori dei miei. Sono felice che il ciclismo non si sia dimenticato di me e spero continui a proporre iniziative per la sicurezza di chi pratica questo sport, stupendo quanto pericoloso. Anche io, nel mio piccolo, cerco di fare qualcosa in questa direzione. Dopo quello che mi è successo, ho trovato la forza di reagire grazie a chi mi sta vicino e grazie al progetto nato dall’idea della mia famiglia e delle mia squadra (la Diadora Pasta Zara, ndr) di fondare un’associazione che aiuti me e altri giovani ciclisti, che hanno subito una lesione al midollo spinale. La Marina Romoli Onlus ha principalmente due scopi: finanziare la ricerca e aiutare economicamente i giovani sotto i trent’anni, affiliati alla Federazione Ciclistica Italiana, vittime di incidenti stradali. Quanto ho ricevuto oggi sarà il primo contributo importante per la mia associazione, il regalo dell’ACCPI non servirà quindi solo a me ma anche ad altri ciclisti».
I corridori abbracciano Marina e idealmente tutti i ragazzi che stanno affrontando una salita impegnativa come la sua e invitano tutti gli appassionati delle due ruote a fare quel che possono per dar loro una mano, che li faccia sentire ancora parte del gruppo.
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